La falconeria – la pratica di cacciare con i rapaci – è un’antica tradizione che va avanti da migliaia di anni. L’utilizzo dei droni in questa attività è uno sviluppo molto recente.
Ci incontriamo con il falconiere Bob Smith a Elk City, al Raduno delle Associazioni Falconieri del Nord America, per scoprire in che modo utilizza il suo drone X-Star Premium nell’addestramento dei falconi.
Come funziona
Il falconiere attacca un’esca al drone e poi lo fa decollare. Quindi libera il volatile, che spicca il volo e stacca l’esca allentata, per poi planare indietro. Questo processo insegna al falcone a librarsi ad alta quota per cacciare.
Dal momento che volando ad altezze sempre maggiori migliorano la loro capacità di cacciare, i falchi addestrati con questa tecnica spesso vivono più a lungo rispetto ai loro simili allo stato selvatico.
La falconeria è una delle forme più antiche di caccia. Secondo Smith, anche Gengis Khan aveva una flotta di falchi all’interno del suo esercito con il compito di procurare cibo da mettere in tavola. Al giorno d’oggi, ha detto, la falconeria è usata più per nutrire i volatili che non gli umani.
“Non stiamo davvero cacciando, stiamo semplicemente lasciando fare al falco quello che è nato per fare.” ha aggiunto Smith. “Deve cacciare una preda ogni giorno per nutrirsi, quindi quando cattura un’anatra, gli lasciamo prendere la maggior parte della preda, se non tutta.”
Nel recente passato, i falconieri utilizzavano aquiloni e palloncini ad elio per l’addestramento. I droni permettono un maggior controllo, e Smith ha detto che utilizza anche la camera del drone per cercare nuovi posti. Alcuni falconieri utilizzano i droni anche per recuperare i volatili.
Smith lavora con i falconi dagli anni ‘70.
“Sono sempre stato affascinato dal volo,” ha detto Smith. “I falchi mi avvicinano al cielo come non ho mai fatto prima, e i droni mi danno davvero la possibilità di volare.”